Descrizione attività:
Il CRTM si occupa di:
> Accoglienza degli esemplari rinvenuti in difficoltà ad opera di personale con esperienza nella tecnica di allevamento in acquario (il trasporto presso l’OFP avviene di solito ad opera degli agenti di Polizia provinciale);
> Stabulazione e sistemazione in vasche allestite in accordo alle norme di igiene e nel rispetto delle esigenze biologiche dell’animale in degenza, prima visita veterinaria eseguita da personale specializzato sui rettili marini;
>Rilievo dei dati biometrici e schedatura in seno alla Banca dati dell’OFP;
> Valutazione della diagnosi e istituzione di terapia idonea per la degenza, interventi chirurgici adeguati al livello di competenza del CRTM e dell’ambulatorio annesso, reintroduzione in mare.
Il tutto avviene in stretta collaborazione con la Stazione zoologica Anton Dorhn, per mezzo non solo di uno scambio di informazioni, ma anche con lo spostamento degli stessi animali qualora questi abbiano bisogno di lunga degenza o interventi particolarmente complessi.
Un motivo di vanto del CRTM è dato dalla elevata percentuale di successi nel recupero di hatchiling (esemplari nati da poco tempo), giunta in alcuni anni al 100%. La difficoltà nel mantenere in vita questi giovanissimi esemplari è, a detta di tutta la bibliografia internazionale, molto elevata e può essere vinta solo da una dedizione costante ed esperta.
È in fase di costituzione una Nursery, grazie alla quale i piccoli abbiano uno spazio dedicato in ambiente controllato.
Grazie alla standardizzazione del protocollo di intervento che segue le linee guida dell’UNEP (United Nations Environmental Project) accolte dal RAC-SPA (Regional Activity Centre for Specially Protected Areas) e alla scelta qualificata del personale addetto, i piccoli verranno stabulati in apposite shower-box in modo da ottenere condizioni elevatissime di umidità, senza essere sottoposti allo stress del nuoto; saranno alimentati con omogeneizzati e cibo fresco ridotto in poltiglia; sottoposti alle opportune terapie clinico-veterinarie ed infine preparati per l’eventuale lunga degenza durante la quale apprenderanno a predare in vasche di dimensione maggiore.
Solo in perfette condizioni di salute e sicuramente in grado di potersi procacciare il cibo autonomamente saranno reintrodotti in mare.